La tristezza, come tutte le emozioni, è utile e funzionale per la nostra sopravvivenza e per il nostro adattamento all’ambiente.
Essere tristi significa sentirsi privi di qualcosa o di qualcuno, sperimentare perciò una situazione di mancanza. Quindi la tristezza è un'occasione spesso preziosa: è dalla mancanza che nasce il bisogno e il desiderio di qualcosa di nuovo.. l'inizio di un'evoluzione!
Le funzioni adattive della tristezza riguardano due aree: intrapersonale e interpersonale. Nel primo caso, la funzione adattiva della tristezza è quella di promuovere una riflessione personale a seguito di un'esperienza dolorosa, permettendoci di elaborarla e metabolizzarla al fine di poterla affrontare e superare. Nel secondo caso invece, la tristezza permette l’attivazione di comportamenti pro sociali da parte del gruppo di supporto. La tristezza può essere vissuta in due modi diversi: condividendola o ritirandosi in sé stessi. Imparare a condividerla con gli altri senza vergogna, ad esempio attraverso il pianto, permette all'individuo di utilizzarla al servizio del proprio benessere, permettendole di svolgere la sua funzione di richiesta di aiuto, consolazione e accudimento.
Viste le sue importanti funzioni adattive, la tristezza non è un'emozione da evitare o di cui aver paura, ma è indispensabile imparare a gestirla e a viverla mettendo in atto strategie efficaci affinché diventi funzionale. Spesso ciò che si pensa della tristezza influenza la nostra disponibilità a starci in contatto e ad esprimerla agli altri. Essere tristi e farlo vedere non è indice di debolezza.. è normale, è fisiologico, è parte dell’adattamento all’ambiente!
Non vergognarti, non nasconderti, non fingere di stare bene.. prendi per mano la tua tristezza, accettala e condividila con chi ti è vicino.
È indispensabile sottolineare la differenza tra tristezza e depressione: quest'ultima non è un'emozione naturale ma un disturbo psichico che, a seconda della gravità, compromette l'esistenza dell'individuo a diversi livelli. Alcuni processi cognitivi e comportamentali possono trasformare una normale esperienza di tristezza in uno stato cronico di umore depresso, individuarli e gestirli è importante per evitare che la tristezza si cronicizzi e dia vita a uno stato patologico.